Le Luci delle Pietre: Savina Tarsitano e Dinu Flamând

Le Luci delle Pietre
Savina Tarsitano e Dinu Flamând
Serata di poesia e arte

10 settembre 2019 ore 19.30
Espronceda – Institute of Art & Culture – Barcellona

 

Il 10 settembre 2019 l’Istituto di Arte & Cultura Espronceda di Barcellona inaugurerà il tour internazionale della mostra Le Luci delle Pietre, progetto artistico del poeta Dinu Flamând e dell’artista Savina Tarsitano, patrocinato dal Parlamento Europeo della Cultura. La mostra è realizzata in occasione della presentazione del libro Ombres I Escullera, tradotto in catalano da Corina Oproae e Jordi Valls, al festival del libro catalano di Barcellona il giorno 7 settembre 2019. Questa speciale occasione vedrà anche la partecipazione del maestro di viola Marco Misciagna, che con la sua musica accompagnerà l’installazione/mostra fotografica di Savina Tarsitano, e di Corina Oproae e Jordi Valls che proseguiranno la serata di inaugurazione con letture di poesie. 

Le Luci delle Pietre è un progetto dell’artista italiana Savina Tarsitano e del poeta romeno Dinu Flamând: un viaggio tra poesia e fotografia, ombre e luoghi, in particolare quello ligure, dove Savina Tarsitano e Dinu Flămând si sono incontrati nel 2005 durante il loro soggiorno presso il Centro Studi Ligure per le Arti e le Lettere gestito dalla Fondazione Bogliasco di New York. Qui sono nate le Ombre di Savina, più tardi denominate Icone del Caos. La mostra ci conduce dentro le “ombre” di Savina Tarsitano da cui nascono i versi delle poesie di Dinu Flamând. Il progetto è metaforicamente un dialogo tra differenti culture, un tributo ai luoghi, alle ombre rifugio della memoria. “E’ una splendida prova che genera risultati creativi, nati dall’incontro e la cooperazione di due artisti” (Karl-Erik Norrman, Segretario Generale del Parlamento Europeo della Cultura). “Sono rari gli incontri essenziali. Sono quasi delle occasioni mistiche. Hanno bisogno di qualcosa di eccezionale. E’ possibile che due persone si incontrino e riescano a dialogare con quello che hanno di più bello e nascosto nell’anima? Il fatto che due artisti così diversi si siano incontrati e (ri)conosciuti, e si siano messi d’accordo per realizzare assieme una mostra di fotografie e un libro di poesia è un miracolo quasi mistico”. (Valentin Protopopescu, Rivista Letteraria).

Le opere di Savina Tarsitano, scelte dal poeta Dinu Flamand, fanno parte del ciclo fotografico realizzato durante le residenze dell’artista calabrese presso il Museo di Upernavik, Groenlandia, il Progetto Europeo Et in Arcadia Ego, presso il castello di Coswig (Anhlat) e il palazzo di Bereguardo, il Programma Odissea promosso e gestito dalla Association des Centres Culturels de Rencontre di Parigi (ACCR) con il sostegno del Ministero francese per la Cultura e la Comunicazione, presso il Nordic Institute for Contemporary Art in cooperazione con il Governing Body di Suomenlinna, (Finlandia), Hôpital Caroline sull’Isola di Frioul, Domaine de Fonds Saint-Jacques, Martinica, Centre Culturel de Rencontre di Ambronay (Francia), isole Mauritius grazie al progetto Guernica Remakings, Giappone, Calabria. 

Il tour europeo è stato inaugurato dai due artisti nel 2010 presso l’Istituto Romeno di Cultura di Berlino in occasione dell’uscita della nuova antologia Umbre şi Faleze, pubblicata dalla casa editrice Brumar e illustrata dai lavori fotografici di Savina Tarsitano, e dell’antologia La luce delle Pietre pubblicata dalla casa editrice Palomar, tradotta e curata dal professor Giovanni Magliocco e la copertina illustrata da Savina Tarsitano. Il tour è proseguito a Roma presso l’Accademia Romena di Villa Giulia in collaborazione con la Galleria Gallerati patrocinato dalla Fondazione Bogliasco, dal network europeo dei monumenti storici ACCR, e dal parlamento europeo della cultura, a Torino in occasione del Salone del libro, a Bruxelles ospitato dal centro The Centre, Edelman, organizzato dall’agenzia d’arte Art-Za col supporto e la collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura e l’Istituto Romeno di Cultura, con il patrocinio personale dell’allora Ministro della Cultura Fréderic Mitterand e il Ministero francese per la cultura e comunicazione, la Fondazione di New York Bogliasco e la regione Calabria. La prima fase si è conclusa a Genova in occasione del 15° anniversario della Fondazione Bogliasco, e al Marca Museo delle Arti di Catanzaro, presentato dalla curatrice e critica d’arte Teodolinda Coltellaro. I due artisti, dopo una pausa di ricerca, si rincontrano nel 2016 a Barcellona e decidono di riprendere il secondo tour mondiale in occasione dell’uscita del libro “Ombre e Falesie” tradotto in tedesco, «Schatten und Klippen», ed. Klak Verlag 2017 ed illustrato dalle opere realizzate presso il Castello di Coswig, Germania e con un nuovo ciclo di opere e installazioni;  successivamente con la pubblicazione della casa editrice Raffaelli “Ombre e Falesie”, 2018. L’antologia Umbre şi faleze è un viaggio nel regno delle ombre per sottrarre all’oblio le immagini dei suoi cari scomparsi, e quelle del suo passato, trasfigurandole nella seconda parte in elementi di una liturgia poetica che celebra attraverso le ombre la natura. 

La luce delle pietre propone una scelta antologica della seconda fase della produzione poetica di Dinu Flămând. Le fotografie di Savina Tarsitano, come lei stessa scrive, sintetizzano il rapporto tra il suo occhio, il mezzo espressivo e i soggetti (natura e monumenti). L’ipotesi è di catturare contesti marcati da presenze potenziali. In questi lavori, infatti, ferma l’ombra delle figure in uno spazio definito dalle misure delle sagome lavorando sull’idea che i luoghi non possano essere guardati se non proiettando su di essi una preconoscenza. Le ombre sono mappe di dislocazione, una grammatica delle isole quali strutture di comunicazione ottica. 

La ricerca è continuata e continua durante i suoi successivi soggiorni europei e mondiali grazie alle borse di studio e residenze artistiche. E come scrive il curatore, critico d’arte Stefano Raimondi nell’introduzione della sua monografia «In viaggio – travelling – en voyage» pubblicata dalla casa editrice Rubettino (2006): “(….) I lavori proposti da Savina Tarsitano sono un elogio dell’ombra e di conseguenza una magnificazione della luce. L’ombra è metafora di un’ isola, presenza irrinunciabile e inamovibile nell’oceano dell’inconscio. Porto privilegiato, di vista e d’attracco, in cui è possibile riflettere su una proiezione di sé stessi, rappresentata ora su muri di pietra, ora su rocce e lastricati. L’ombra si materializza in queste opere come una decalcomania dell’animo proiettata sulla natura circostante. E non è un caso che il mezzo espressivo usato passi dalla pittura alla fotografia. Se in natura non può esistere luce senza ombra, il fotografo nel suo predominio sulle sorgenti luminose può decidere di eliminare ogni ombra dall’oggetto. Savina lo sa, per questo le sue ombre rimandano fortemente alla luce che le crea, ai colori delle isole che mutano col passare del tempo sulla meridiana. E’ durante questi viaggi che Savina, cerca la sua ombra, la natura gliel’ha cucita addosso.”

Savina Tarsitano è nata in Calabria nel 1970; attualmente vive e lavora in Belgio, Spagna, Italia e Caraibi, è stata in residenza artistica per tre anni presso il Castello di Coswig (Anhalt, nelle vicinanze di Berlino), per il progetto europeo Et in Arcadia Ego. Grazie a questo periodo di ricerca, una delle sue opere è stata selezionata per la Biennale di Venezia del 2011 e per la Biennale dell’Avana, Cuba, 2015 con un talk sulla sua ricerca artistica. Fotografa e pittrice, svolge la sua ricerca artistica dal 2006, inizialmente con il progetto L’Isola che vuoi, da cui sono nati i progetti l’Architettura emozionale e le Icone del Caos, grazie al programma Odissea promosso e gestito dall’Association des Centres Culturels de Rencontre di Parigi (ACCR), con il sostegno del Ministero francese per la Cultura e la Comunicazione, il Museo di Upernavik in Groenlandia, la Fondazione Bogliasco in Italia e il progetto europeo Et in Arcadia Ego, progetto Guernica Remaking, isole Mauritius.. E’ stata selezionata dal centro europeo cinese di Xiamen, Cina e dal League Artistic di New York. La sua ricerca è incentrata sul concetto di “approdo” e si snoda attraverso soggiorni in luoghi a tema, come le isole, le abbazie, i castelli. Le opere, realizzate con differenti tecniche e linguaggi, assumono la forma di “visioni incarnate” attraverso una relazione con l’ambiente che, al di là dei suoi caratteri manifesti, si configura come territorio visivo. Il suo progetto “Architettura Emozionale” sulla relazione tra patrimonio e arte contemporanea, riceve, grazie alla collaborazione con Espronceda di Barcellona e il network ENCATC, il riconoscimento per l’anno europeo del patrimonio culturale, e inizia una nuova fase di progetti con site-installation nei borghi della Calabria, tra Soveria Mannelli, Platania e Guardia Piemontese; dal 2019 collabora con il maestro di viola Marco Misciagna. Le opere di Savina Tarsitano sono state esposte in Danimarca, Francia, Martinica, Groenlandia, Italia, Germania, Finlandia, Belgio, Olanda, Stati Uniti (Los Angeles), Indonesia, Giappone. Per la sua ricerca artistica ha ottenuto la nomina a membro del Parlamento europeo della Cultura: diventa co-fondatrice del centro d’arte Espronceda di Barcellona, curatrice e mentore di diversi programmi universitari, tra cui la Royal Academy di Bruxelles. Per la sua ricerca e attivismo per l’arte al centro del cambiamento sociale e per il suo progetto “creatività in movimento” nei Caraibi, Martinica, ha ottenuto la nomina di ambasciatrice del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto e Cittadellarte nel 2012.

Dinu Flămând è nato nel 1947 a Susenii-Bârgăului (Romania). E’ stato membro fondatore del cenacolo e della rivista “Echinox” con Adrian Popescu e Ion Mircea, l’esponente più importante del gruppo “echinoxista”. Ha debuttato nel 1906 sulla rivista “Tribuna”, successivamente ha seguito i corsi della Facoltà di Filologia dell’Università Babes-Bolyai di Cluj-Napoca, dove si è laureato nel 1970. Nel 1980 chiede e ottiene asilo politico in Francia, dove denuncia il regime romeno attraverso interviste e articoli. Tra i suoi volumi di poesia più significativi: Apeiron (Apeiron, 1971), Stare de asediu (Stato di assedio, 1983), Viaţă de probă (Vita in prova, 1998), Tags (Tags, 2002) e Frigul intermediar (Il freddo intermedio, 2006). La “Luce delle pietre” propone una scelta antologica della seconda della produzione poetica di Dinu Flămând. La seconda tendenza si dirige verso una realtà più solare e apollinea, espressa mediante una lingua lineare e astratta che si concretizza in particolare nelle splendide visioni mediterranee del ciclo Umbre şi faleze (Ombre e falesie, 2009 illustrato dalle opere di Savina Tarsitano), in cui il poeta fissa la sua parola poetica nella luminosità, quasi metafisica, di elementi ormai pacificati. Lo stesso anno l’università Vasile Goldis in Romania gli concede il titolo di Dottore Honoris Causa. Nel 2012, l’Edizioni la Cabra in Messico annuncia il suo libro El Frio Intermediario nella versione d’Omar Lara. Alla fine del 2012 l’edizioni Linteo in Spagna pubblica un’antologia, En la querda de tender, riportata dal quotidiano El Pais che inizia nel 2013 con la diffusione di una poesia di questa raccolta. Le sue ultime traduzioni rumene sono antologie di vari poeti come Fernando Pessoa, Umberto Saba, Samuel Beckett, Carlos Drummond de Andrade, Antonio Gamoneda, Jean-Pierre Siméon e Omar Lara. Riceve il Premio dell’Unione degli Scrittori della Romania per la traduzione di Fernando Pessoa – Le livre de l’inttranquilité, 2008 e lo stesso premio per la traduzione di Fernando Pessoa – L’opera poetica nel 2012. Nel 2011, Dinu Flamand riceve il Premio Nazionale di Poesia “Mihai Eminescu”. L’ultima antologia di poesie pubblicate: Innatention de l’attention, Edizioni Pass Wind 2013, traduzioni rumeno di Ana Flamind, con una prefazione di Jean Pierre Siméon.

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