Michele Marinaccio. Dicòtomo – Punto rosso | 28 Piazza di Pietra Fine Art Gallery Roma
Michele Marinaccio
Dicòtomo – Punto rosso
A cura di Roberta Melasecca
Con il supporto di Interno 14 next
Con la partecipazione di Lorenzo Massotti
Inaugurazione 6 marzo 2019 ore 18.30 | 28 Piazza di Pietra Fine Art Gallery | Roma
Fino al 26 marzo 2019
Il giorno 6 marzo 2019 alle ore 18.30 inaugura, presso gli spazi di 28 Piazza di Pietra Fine Art Gallery, la mostra Dicòtomo – Punto rosso di Michele Marinaccio a cura di Roberta Melasecca.
In mostra una serie di lavori pittorici e fotografici, pensati specificatamente per la galleria, nella quale sarà presente anche la partitura site specific Piume, realizzata dall’artista su di una parete dello spazio espositivo.
“… perché la rosa è una figura simbolica così densa di significati da non averne quasi più nessuno: rosa mistica, e rosa ha vissuto quel che vivono le rose, la guerra delle due rose, una rosa è una rosa è una rosa è una rosa, i rosacroce, grazie delle magnifiche rose, rosa fresca aulentissima. (Umberto Eco, Il Nome della rosa, Postille)
In una semiotica sincretica costituita da persone e cose, ogni luogo può essere considerato una spazializzazione della memoria che contiene in sé la capacità di essere narrato. Ogni individuo che vive, abita o semplicemente attraversa un luogo lo investe di valore e senso e si instaura così un legame tra spazio e singolo, tra spazio e società che modifica e rende variabile il rapporto tra forme dell’espressione e forme del contenuto. Ogni luogo è soggetto, dunque, a continue operazioni di riscrittura semiotica ed in esso sono disseminate impronte e tracce che raccontano storie e rivelano segni. “Le impronte non sono segni ma oggetti inseribili in una funzione segnica” (Umberto Eco, Trattato di Semiotica Generale, 1975, pag. 290). Così un segno è una realtà in relazione con un’altra realtà, un qualcosa a noi manifesto – come dichiara Tommaso D’Aquino – che ci conduce per mano verso qualcosa di nascosto.
Dicòtomo evoca segni e tracce all’interno di una distesa di spazi e definisce una mappatura di ombre, riflessi, impronte cristallizzate per pochi attimi. Vagando in ambienti domestici e intimi o luoghi aperti e pubblici, Michele Marinaccio raccoglie immagini, istanti impressi, orme che si collocano in una dimensione estetica tra evocazione del reale e visione immaginaria. Ricordi, storie e pensieri si frantumano, dissolvendo atmosfere, forme, colori in un tempo che ha la durata di uno sguardo. Nulla ha intenzione didascalica ma concorre a determinare un corto circuito tra immagini e luoghi, dove fermo rimane il respiro e sospesa e dilatata la mente. In un paesaggio costruito di ambientazioni silenti o forse non ancora abitate, l’artista, quasi un Goethe contemporaneo, guarda le trame sottili con leggerezza ed ironia e scopre nella piuma il suo elemento di orientamento, l’ago di una bussola che lo conduce in qualsiasi luogo e tempo e che, contemporaneamente, acquista l’estensione del coinvolgimento. Così chiunque, iniziando il suo viaggio da un frangente personale, può generare una mappa ideale per varcare i confini del proprio io.
L’artista ci conduce per mano verso un ignoto non immaginato: ogni sferzata di luce è istantanea, ogni memoria si impone in un tempo capriccioso, irriverente o disteso, ogni azione rivela il suo essere nella contingenza. Nell’opera Partiture d’acqua e di luce, ad esempio, masse fluide si distendono ad altezze diverse, si condensano con la stessa velocità dei campi di forza e, immerse nel buio, appaiono sagome dai contorni dubbiosi che invitano a pensieri altri e prossimi. In tutte le opere presentate, Marinaccio indaga e riporta in superficie i tracciati e i solchi di strade e percorsi della città di Roma, dichiarando forte la sua stessa presenza anche mediante l’utilizzo della simbologia, come quella dell’occhio, in una sorta di dichiarazione “servono occhi per guardare ed un corpo per assorbire”. Attraverso l’arte del rilevare e rivelare, l’artista narra di storie recondite, sconosciute o dimenticate, introducendo emblemi, suggestioni, dettagli, scanditi dall’evoluzione delle piume e dalla numerologia sottesa in ognuna di esse.
L’opera site specific, realizzata appositamente per la Galleria 28 Piazza di Pietra, è una partitura pittorica di piume che viene costruita a partire da un dettaglio personale di chi abita il luogo stesso: il numero 28, in questo caso, viene parcellizzato e scomposto in un circuito dapprima orizzontale, poi ondulatorio, caotico e vorticoso, riproducendo toni acuti, bassi ed isolati, fino a cadere nell’abisso del silenzio. Il segno del dorso della mano che si tramuta in piuma esorcizza l’azione e supera le ombre che attraversano la coscienza; nella piuma è racchiusa la brillantezza, la trasparenza, la solidità, l’armonia: essa rivela una energia inconscia, un labirinto di emozioni ed improvvisi presagi.
Nel dissolvere piume, nel fissare segni e punti, nel proferire parole sottese nel vuoto e congelare istanti di luce e vicine oscurità, l’artista disegna uno sguardo sulla fragilità umana, sperimentando quell’essere dicòtomo, diviso in due parti, e catturando rimembranze e attualità di un lieve e inquieto flusso di vite contigue.” (Testo critico di Roberta Melasecca)
Durante il vernissage il maestro Lorenzo Massotti eseguirà una improvvisazione per viola, ispirata ai numeri 4, 7, 28 della partitura Piume, nella quale 4 sono i movimenti, 7 le note originate dalle piume, 28 elemento numerico del luogo.
Michele Marinaccio vive e lavora a Roma. Diplomato all’Accademia di Belle Arti “Albertina” di Torino, opera nell’ambito della poesia visiva. Il suo percorso artistico scaturisce dal pensiero, dalla riflessione e, per concretizzarlo, si avvale di un metodo globale in modo da raggiungere una uniformità di pensiero e coinvolgere l’osservatore. Dal 1985 realizza numerose installazioni, performance e video, in Italia e all’estero. Dal 1988 aderisce all’associazione culturale “Arte in Transito” in qualità di art director. Tra le principali esposizioni: 2018, Stanze. Vapori dell’anima, Interno 14 Roma; 2016, Piume, 28 Piazza di Pietra Roma; 2012, Pensieri scolpiti dal vento, Museo Nazionale d’Arte Orientale Roma; 2010, L’identità – 150 anni di Unità d’Italia, Galleria Il tempo ritrovato Roma; 2007, IV edizione Premio Celeste sezione video arte, a cura di Gianluca Marziani, selezione di Paola Nocita; 2007, Rassegna video Project 59 Seconds a cura di Irina Danilova, Brooklyn, NY; 13×17 Padiglione Italia Studio Berengo Murano a cura di Philippe Daverio; 2005, mostra e laboratorio didattico presso la Microgalleria dell’Accademia di Belle Arti de L’Aquila a cura di Anna Maiorana e Cristina Reggio; mostra personale Limen a cura di Gianluca Marziani, Galleria Arturarte; 2001 mostra personale Sensi a cura di Rita Cirio e Gabriella Dalesio, Galleria Salon Privé Roma; Exit – 5° Omaggio a Roberto Vitali, Bologna; Mail Art L’Utopia, Vicenza; Un viaggio nel mondo dei sensi: l’olfatto, installazione nell’abitacolo dell’ascensore, Lift Gallery Roma; 2000, Arte Massenzio Roma, Azzimo, videoinstallazione; Arcipelago, 8° Festival Internazionale di cortometraggi e nuove immagini, Cinema Quattro Fontane Roma; Progetto Internazionale di Arte Postale Quel libro nel cammino della mia vita, Roma; Eine Mail Art, Aktion Zum Gutenbergjahr, Amburgo; Mail Art – 6 – Anno Mondiale della matematica, Castel San Pietro Bologna; 1999, Fasti e Fastigi, ex Convitto Comunale Veroli; La città argini e margini, Galleria Lo Scoglio di Quarto, Milano a cura di arte in Transito.
Lorenzo Massotti ha suonato a lungo nelle orchestre romane del Teatro dell’Opera, della Rai e dell’Accademia di S. Cecilia. Negli anni ha fatto parte di diversi gruppi da camera come il Quartetto con Flauto Il Quadrifolio e il Quartetto d’archi Inter Pares. È stato prima viola nell’Orchestra Sinfonica Abruzzese e in quella del Teatro dell’Opera di Salerno. È titolare della cattedra di Viola nel Conservatorio di Perugia.
INFO
Michele Marinaccio
Dicòtomo – Punto rosso
A cura di Roberta Melasecca
Con il supporto di Interno 14 next
Con la partecipazione del maestro Lorenzo Massotti
Inaugurazione 6 marzo 2019 ore 18.30
28 Piazza di Pietra Fine Art Gallery – Piazza di Pietra, 28 – Roma
Fino al 26 marzo 2019
Orari: dal lunedì al sabato 11-13 / 16-20 chiuso domenica e lunedì mattina
Si ringrazia Casale del Giglio per la degustazione vini: www.casaledelgiglio.it
28 Piazza di Pietra Fine Art Gallery
info@28piazzadipietra.com. +39 06 94539281
http://28piazzadipietra.com
Ufficio Stampa
Roberta Melasecca – Melasecca PressOffice – Interno 14 next
3494945612
roberta.melasecca@gmail.com – info@melaseccapressoffice.it
www.melaseccapressoffice.it – www.interno14next.it