Mary Frankenstein. Tutti i mostri di Mary – Poetry Mapping, costruzione letteraria e architettonica
Mary Frankenstein. Tutti i mostri di Mary
Poetry Mapping, costruzione letteraria e architettonica
Il 21 aprile 2018, presso la Chiesa del Collegio dei Gesuiti di Marsala, è andato in scena “Mary Frankenstein. Tutti i mostri di Mary“, un Poetry Mapping, un’operazione di proiezione su macchina scenica dove spazio e narrazione, immagini e costruzione letteraria, tessono un rapporto tra teatro e cinema, tra architettura e archeologia.
Progetto redatto e coordinato da Gianna Panicola, su idea – progettazione macchina scenica e regia mapping – dell’architetto Antonio Mauro con le riprese del video maker Marco Rallo. Il testo del drammaturgo Claudio Forti (vincitore del Premio Internazionale “Firenze-Europa” 2004) per la regia di Giancarlo Zanetti, racconta di come la scrittrice Mary Shelley, interpretata da una magistrale e drammatica Diana D’Angelo, ha dato vita a Frankenstein, capolavoro della letteratura horror, che proprio quest’anno celebra 200 anni dalla data di pubblicazione.
La Chiesa del Collegio, in quanto spazio di suggestione, di memoria e spazio atemporale, è stata scelta per esprimere il concetto di eternità e per accogliere, in un intreccio storico, l’antico e il moderno.
L’architetto Piero Meogrossi, attraverso l’immagine e il racconto, ha dimostrato come l’epoca neo antica e quella moderna siano strettamente legate, simboleggiate dalla luce che nutre e alimenta il fuoco della creazione. Da Creta in Sicilia, Dedalo, lungo un asse geografico alla ricerca dei sogni e bi-sogni dell’umanità. Dedalo dà vita al Minotauro, un altro mostro mitologico, per controllare il labirinto-vita e Mary Shelley dà vita a Frankenstein per esorcizzare le sue paure.
Un’altra maschera, una creatura bi-sognosa d’amore che nel rifiuto e nella disperazione, tra mari in tempesta, angosce, muore per poi rinascere. Una “Mary Frankenstein” profondamente contemporanea, un concentrato di simboli, paure e speranze.